Tre generazioni di artisti della ceramica
Nel grande universo dell’arte
Germogliavano magici ceramisti,
invaghiti della vita
ignota e misteriosa.
Affondano le sapienti mani nell’argilla,
partoriscono creature disuguali
ciascuna racconta la sua storia.
Nasceva il talento
Vincenzo Farci
Maestro dell’antico mestiere,
tramandò lo stemma del ceppo
ai figli dell’era nuova
eterna impronta.
Gira instancabile la grezza creatura
Sul vecchio tornio.
Il suo destino eguale alla fiaba
È vezzeggiata, picchiettata,
da un’umida spugna
Una sinuosa forma nasce,
un rovente calore
imbiondisce le sue chiome
e dolcemente scivola
nel bagno di crema bianco latte
rendendo la sua anima pura.
La fiaba giunge al termine,
ultimi ricami
incidono, graffiano,
la truccano con i colori del mondo
e nel suo ardore
Laura Ficco, 16 giugno 2011
Il cavallino tradizionale, ripreso dallo stemma aziendale.
La poesia è dedicata alla dinastia della famiglia Farci Vincenzo e Figli Maestri Ceramisti di Assemini
(dagli anni '20 agli anni '40)
Vincenzo Farci (Assemini 1905-1989) inizia a lavorare giovanissimo nella bottega in Assemini di Federico Melis (Bosa 1891 – Urbania 1969), aiutandolo in tutte le fasi produttive, dalla foggiatura al tornio, fin alla creazione di una nuova tradizione ceramica in Sardegna, con la realizzazione del forno a muffola che permetteva il superamento della decorazione policroma “a freddo”, a favore di una decorazione “ a caldo” che con una seconda cottura esaltava i colori con cristalline brillanti e smalti policromi.
Con la partenza per Roma del suo maestro, che nel frattempo aveva spostato la sua bottega artistica a Cagliari, Vincenzo collabora dapprima con il professor Valerio Pisano (Cagliari 1910–1996) nel suo laboratorio in Cagliari, per intraprendere poi una sua personale attività legata alla tradizione della Sardegna.
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(Vincenzo Farci in una immagine degli anni '20)
A causa della guerra (1940-1943) e dei bombardamenti su Cagliari, nel novembre del ’43 Vincenzo Farci e la sua famiglia furono costretti a lasciare la città per ritornare ad Assemini.
(dagli anni '50 agli anni 80)
Vincenzo trasmette la passione per la ceramica ai figli Gianfranco (Assemini 1932-2009), Giuseppe e Gaetano, che già negli anni ’40 iniziano a lavorare nella bottega del padre. Verso la fine degli anni ’40, anche il giovane Saverio (Assemini 1927-2000) frequenta come apprendista la bottega del fratello maggiore Vincenzo, proseguendo in seguito l’attività in proprio.
Nei primi anni ’50 si trasferiscono in un ampio laboratorio sito nella periferia di Assemini nel viale Elmas al km 8,450 (attuale via Carmine, 238). Quegli anni saranno propizi per avviare una produzione quasi industriale, con l’installazione di un forno continuo a tunnel e alcuni macchinari utilizzati soprattutto per la realizzazione di vasi da giardino di varie fogge e dimensioni, senza mai trascurare quella che per antonomasia rappresentava la produzione artistica artigianale.
La maestria nel plasmare l’argilla caratterizza la produzione di Vincenzo e dei figli Gianfranco, Giuseppe e Gaetano, e si traduce nella creazione di piatti, anfore, pannelli e tanti altri articoli, che rispettano e valorizzano le tradizioni sarde. Le Ceramiche Artistiche Farci si fanno conoscere e apprezzare a livello nazionale ed internazionale.
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(Da sinistra, Giuseppe, Gaetano e Gianfranco Farci)
Negli anni ’50, su disegni di Eugenio Tavolara, Vincenzo realizza figure di animali e cavalieri derivate dalla tradizione popolare, che andranno ad arricchire la già vasta produzione; si ricordano, in particolare, i tipici cavallini (al quale lo stemma aziendale si ispira) con valore apotropaico, collocati sul colmo dei tetti nella zona dell’Asseminese.
Anche la produzione dei Fratelli Gianfranco, Giuseppe e Gaetano Farci si arricchisce grazie alla collaborazione con rinomati architetti isolani per la realizzazione di manufatti inerenti l’oggettistica d’uso quotidiano e di arredo, ma anche pavimenti artistici (smaltati o in cotto) che vanno a impreziosire importanti strutture ricettive turistico alberghiere, tante case d’epoca e anche comuni abitazioni. Da evidenziare la produzione delle tegole a squame per la copertura di tetti e spioventi, come pure una grande varietà di elementi in cotto per il restauro di facciate d’epoca.
(dagli inizi negli anni '90 ad oggi)
Ho iniziato a frequentare il laboratorio negli anni '90, dopo essermi diplomato presso il Liceo Artistico, e sono subentrato nella gestione dell’attività nel luglio 2008.
Nei 30 anni di esperienza al fianco di mio padre Giuseppe ho arricchito la conoscenza delle diverse tecniche di lavorazione, come il calco, il tornio, la decorazione su smalto e anche la modellatura di elementi architettonici per la ristrutturazione di case d’epoca.
Mi piace caratterizzare piatti, lampade, portafiori di varie fogge e dimensioni, ma anche oggetti particolari e gallinelle con una molteplicità di decorazioni e colori che riprendono, in una continua ricerca stilistica, stilemi della tradizione sarda intersecandosi con fantasie odierne.
(Nei primi anni 2000 anche mio cugino Gabriele, figlio di Gaetano, ha frequentato il laboratorio, per poi crearne uno di sua esclusiva.)
Vedi anche: Andrea Farci nella Vetrina dell'Artigianato Artistico - Sardegna